“Se avessi chiesto ai miei clienti cosa volevano, avrebbero risposto un cavallo più veloce”. Certo, scomodare Ford implica avere una visione che non contempla la mediocrità. Ma è anche vero che non tutti si trovano attori nel centro del turbinio di una rivoluzione silente: Francesco Piccoli, CEO di Almanax e Alessandro Milozzi, parigrado di Neuronova, sì. La loro è sia incoscienza che pianificazione, che si riverberano nelle due neonate startup, manifesti di competenza, visione etica e disruptiveness strategica.
La prima è la creatura di Francesco Piccoli, startupper emiliano che da ingegneria aerospaziale, snodandosi tra Torino e Berkeley, e, nel mentre, appassionandosi sempre più di blockchain e LLM, si è posto il problema di neutralizzare i frequenti casi di hacking con gli AI security agent sviluppati da Almanax, emergendo come un Elliott Ness del Web3.
La seconda, Neuronova, inebriante dopamina in eccesso nel suo orizzonte di valori, ha tra i fondatori Alessandro Milozzi, ricercatore di formazione presso il Politecnico di Milano, che col tempo ha visto sorgere in sé un impulso sinaptico verso il neuromorphic computing, di cui Neuronova è la messa a fuoco: un cambio di paradigma con l’ambizione di emulare la biologia del cervello, risultando in un chip potenzialmente privo di batteria che riduce drasticamente il consumo di energia.
Ecco allora che per rispondere al quesito primordiale: la direzione del futuro?, la chiave diventa “il cavallo più veloce” di Ford. Ovvero il mezzo per queste due startup, che ponendosi come future catalizzatrici di competenza e passione si impongono di rivoluzionare i rispettivi campi d’azione.
E se la risposta implica uno sfondamento delle barriere della scienza e della tecnologia, prepariamoci all’urto. La gaia spinta di Piccoli e Milozzi renderà idilliaco “naufragar in questo mare” di cambiamento.