Al giorno d’oggi, in un mercato del lavoro ipercompetitivo, è sempre più difficile distinguersi dalla massa e riuscire a costruire una carriera soddisfacente e di successo. Le competenze richieste sono sempre più complesse e i competitor sempre più agguerriti e in continuo aumento. A queste contingenze, c’è da aggiungere l’avvento dell’intelligenza artificiale che minaccia di eliminare numerosi posti di lavoro e di aggravare ulteriormente la situazione sul mercato del lavoro.
Per mitigare questo mare in tempesta bisogna costruire dei “Points of Difference” rispetto alla massa e anche rispetto alle macchine digitali, e questi elementi distintivi potrebbero essere proprio le soft skills tanto richieste sul mercato del lavoro; ed è qui che entra in gioco l’associazionismo.
Le soft skills sono quelle abilità trasversali come comunicazione, leadership, gestione del tempo e problem solving che sono ormai diventate essenziali per il successo professionale. In questo scenario, le associazioni si rivelano essere un ambiente ideale per acquisire e perfezionare queste competenze:
- Le associazioni permettono di interagire in contesti più informali rispetto al luogo di lavoro e quindi possono essere utili per le persone più timide ed estroverse per iniziare ad acquisire sicurezza.
- Le associazioni spesso riuniscono persone con interessi simili e si occupano di temi di proprio gusto, questo può garantire maggiore motivazione a ricoprire ruoli di leadership e ad acquisire capacità manageriali.
- Le associazioni possono avere problemi e forme molto complesse e di conseguenza prendervi parte può migliorare le proprie capacità organizzative e di problem solving.
- Esse permettono di incontrare le persone fuori dalla veste professionale e di creare rapporti autentici non solo a livello personale, ma anche di profonda stima che permettono l’allargamento del proprio network.
L’associazionismo nel tempo e la sua importanza
L’associazionismo affonda le proprie radici in profondità nella storia dell’umanità nella quale esso ha sempre assunto la funzione di strumento di unione e di progresso. Fin dall’antichità si è trovato la forza di riunirsi per interessi e credenze comuni, come dimostrato le confraternite religiose e unioni di mestieranti dell’Antica Roma e Grecia, corporazioni di arti e mestieri nel Medioevo e nel Rinascimento. Nel post rivoluzione industriale, il fenomeno ha subito un’evoluzione con i sindacati, e, soprattutto, delle associazioni culturali. L’associazionismo è poi diventato fondamentale nella lotta per i diritti civili e il welfare, enell’abbattimento di regimi politici controversi come l’Apartheid; ma non solo: esso ha assunto una forma sempre più formale e strutturata con la nascita di associazioni professionali, ONG, movimenti universitari, figure ormai imprescindibili nello scenario sociale, politico e culturale. Ad oggi, grazie alla tecnologia, esso è diventato un fenomeno dalla reach globale con la nascita delle community online, eventi virtuali e piattaforme digitali, come i social network, che estendono possibilità di networking, anche e soprattutto a livello professionale. L’associazionismo, quindi, rimane un pilastro essenziale per la formazione, la difesa dei diritti e la costruzione di società più coese e forti. Inoltre, l’associazionismo e l’Indice di Sviluppo Umano (Human Development Index – HDI) sono strettamente legati tra loro. Le organizzazioni di natura economica, culturale e sociale spesso rivestono un ruolo rilevante nella società, impattando sulla qualità della vita della popolazione intera, non solo dei propri associati. Il loro impatto si riflette sui tre pilastri fondamentali dell’HDI: salute, istruzione e reddito. Le ONG e le associazioni umanitarie spesso offrono cure a gruppi di persone o in parti del mondo in cui queste non sono facilmente accessibili. Le associazioni culturali contribuiscono alla diffusione del sapere, stimolando, favorendo e facilitando la formazione, anche offrendo opportunità formative irraggiungibili altrimenti per gli associati. Organizzazioni accademiche e movimenti studenteschi, inoltre, svolgono un ruolo essenziale nella tutela del diritto allo studio e nell’ampliamento delle opportunità educative. A livello economico, le associazioni un impatto decisivo sulla qualità della vita: sindacati e associazioni professionali lottano per condizioni di lavoro più dignitose, salari equi e la garanzia dei diritti dei lavoratori, fattori che influenzano direttamente il reddito medio della popolazione. Parallelamente, cooperative e associazioni imprenditoriali promuovono l’inclusione economica e lo sviluppo sostenibile, garantendo una distribuzione più equa delle risorse. Un tessuto associativo solido rappresenta un motore di coesione sociale e un catalizzatore di opportunità, contribuendo alla riduzione delle disuguaglianze e al progresso complessivo di una società. I paesi con un forte radicamento dell’associazionismo mostrano spesso livelli più elevati di benessere sanitario, istruzione diffusa e prosperità economica, a dimostrazione del fatto che la partecipazione collettiva è una leva determinante per la crescita e lo sviluppo umano.
Il vantaggio competitivo che l’associazionismo può dare
Tornando al discorso professionale, far parte di un’associazione può garantire un vantaggio competitivo sul mercato del lavoro tramite l’acquisizione di soft skill, o banalmente la creazione di un network (anche se questa parola è spesso un tabù) e diventa un investimento del proprio tempo ed energie su sé stessi e sulle proprie relazioni sociali e potenzialmente lavorative. Ovviamente per fare questo, è necessario essere guidati da passione ed interesse che permettono di rendere l’impegno associativo un piacere più che un dovere (avendone già tanti in ambito lavorativo) e soprattutto per creare relazioni di stima ed affetto sincere e reali. In conclusione, in un mercato del lavoro sempre più competitivo e in rapida evoluzione, l’associazionismo emerge come un potenziale strumento per distinguersi. Partecipare attivamente a un’associazione, se guidati da passione e interesse autentici, porta a sviluppare soft skills cruciali come la comunicazione interpersonale efficace, la leadership e il problem solving, affinando al contempo la capacità di gestire il tempo e di prendere decisioni ponderate. L’esperienza associativa, inoltre, offre l’opportunità di assumere ruoli di responsabilità, mettendo in pratica competenze gestionali preziose per la crescita professionale, che probabilmente sarebbe impossibile affinare in un early stage della propria carriera. Inoltre, l’associazionismo favorisce l’apprendimento continuo attraverso corsi di formazione, seminari e lo scambio di esperienze con professionisti di diversi settori, permettendo di rimanere aggiornati sulle ultime tendenze e di ampliare le proprie conoscenze.