Ogni giorno dentro EssilorLuxottica non è mai uguale all’altro. È la frase che ricorre quando si parla con i professionisti del dipartimento Finance, e non potrebbe esserci premessa migliore per raccontare il “Finance Business Game”: un’esperienza che, per intensità e coinvolgimento, ha confermato quanto sia lontana dalla routine la vita all’interno del gruppo.
Giovedì 25 settembre 2025 la sede di via Tortona 35 (Milano) ha aperto le porte a decine di giovani talenti chiamati a sfidarsi in una simulazione di impresa che li ha messi di fronte alle stesse scelte strategiche e finanziarie che un grande gruppo affronta ogni giorno. Suddivisi in team, hanno analizzato scenari, discusso numeri, proposto soluzioni, sperimentando in poche ore la complessità e la velocità con cui si prendono decisioni dentro una realtà globale. Un ambiente competitivo ma allo stesso tempo creativo, dove l’energia dei partecipanti si intrecciava con l’aura di un brand che è parte della storia industriale italiana e globale.
A conferire maggior prestigio alla giornata è stato però l’intervento di Stefano Grassi, Chief Financial Officer di EssilorLuxottica, che ha condiviso la visione strategica di un gruppo ormai proiettato ben oltre i confini tradizionali dell’eyewear. «Il nostro campo di gioco cominciava a starci stretto», ha spiegato, chiarendo come acquisire ulteriori quote di un mercato già presidiato rischiasse di diventare controproducente. Per un’azienda che è al tempo stesso produttore e fornitore di numerosi brand, l’interesse non è accentrare ma mantenere vivo e vitale l’ecosistema, lasciando spazio a tutti gli attori.
Da qui la scelta di allargare gli orizzonti: non più soltanto occhiali, ma nuove traiettorie che guardano al medicale, alla tecnologia e all’intelligenza artificiale. Una scelta resa possibile da una rete distributiva globale senza rivali, un vantaggio competitivo difficilmente replicabile. Eppure, la vera lezione è un’altra: continuare a mettersi in discussione e a guardarsi le spalle, anche quando si parte da una posizione dominante.
La strategia del gruppo non punta ad acquisizioni fini a sé stesse, ma a integrare competenze capaci di alimentare l’innovazione. Non è crescita per pura scala, ma per visione. È in quest’ottica che si collocano le operazioni più recenti in ambito medicale e dell’intelligenza artificiale: non semplici mosse di mercato, ma tasselli per trasformare l’occhiale in una piattaforma di servizi e in un dispositivo medico evoluto, capace persino di potenziare l’udito. Una prospettiva resa possibile dalla sua posizione privilegiata, così vicina ai sensi più importanti, destinata a farne l’interfaccia naturale tra la persona e il mondo che la circonda.
Lo sguardo si spinge ancora oltre. Nella visione di EssilorLuxottica, l’occhiale non è soltanto un supporto ai sensi, ma il fulcro di una nuova generazione di wearables destinati a ridisegnare l’esperienza digitale. Come ha sottolineato Grassi, «il telefono tenderà progressivamente a perdere centralità, fino a ridursi a un supporto sempre più simile a una carta di credito, contenitore di dati e identità digitale». Saranno invece i dispositivi indossabili, in primis gli occhiali, a diventare l’interfaccia naturale per accedere ai servizi, interagire con l’ambiente e gestire la vita connessa di ciascuno di noi.
La lezione che emerge è chiara: anche quando si dispone di un vantaggio competitivo quasi inarrivabile, non ci si può permettere di restare fermi. Innovare, esplorare nuovi orizzonti e guardare oltre il proprio settore è la condizione necessaria per continuare a guidare il cambiamento. È il messaggio che EssilorLuxottica consegna ai giovani talenti e ai leader di domani: non adagiarsi sugli allori, ma avere il coraggio di ampliare i confini del proprio campo di gioco, senza mai perdere di vista ciò che rende unica la propria identità