Eleonora Angelini: il futuro del lavoro è consapevole, non frenetico


Visione, merito e rete: la nuova leadership femminile che cambia il modo di lavorare.

Vicepresidente dei Giovani Imprenditori del Terziario di Confcommercio Trentino, giornalista e fondatrice di Nova Agenzia Srl, Angelini rappresenta una nuova generazione di leadership: lucida, empatica e orientata alla visione e impegnata nel costruire ponti tra impresa, università e territorio.

Successo: non traguardo, ma consapevolezza

C’è un tipo di successo che non si misura in numeri, ma in consapevolezza.

Per Eleonora Angelini, fondatrice di Nova Agenzia srl, società di ingegneria integrata con diciotto professionisti under 40, il successo è “la lucidità di sapere dove si sta andando e perché”.

“Non considero il successo un traguardo,” spiega, “ma una condizione di presenza mentale. Capire dove vuoi andare e non perdere mai la coerenza lungo la strada.”

Giornalista e imprenditrice, Angelini appartiene a una generazione che rifiuta l’idea del successo come corsa o accumulo. La sua è una leadership riflessiva e concreta, in cui visione e pragmatismo convivono: “Non basta arrivare prima. Bisogna sapere perché si è partiti.”

Poi aggiunge:

“Il mio percorso non è stato lineare. Ma ogni deviazione, ogni scelta imprevista, ha aggiunto senso. La consapevolezza non nasce dall’ordine, nasce dall’esperienza.”

Vicepresidente dei Giovani Imprenditori del Terziario di Confcommercio Trentino, Angelini promuove un modo diverso di fare impresa: meno gerarchico, più relazionale.

“Non serve essere ovunque, serve essere nel posto giusto – con la testa e con il cuore.”

Professioni ibride, persone autentiche

“Quando ho iniziato,” racconta, “gli ingegneri lavoravano già con strumenti digitali, ma ancora oggi ci dilettiamo a fare schizzi a mano per accompagnare i book di presentazione. È il modo più diretto per far passare un’idea, una suggestione, un’intuizione.

Oggi il BIM – Building Information Modelling – è il cuore della progettazione integrata: un linguaggio condiviso in cui architetti, strutturisti e impiantisti collaborano in tempo reale.

È un salto culturale prima ancora che tecnologico. Con un click conosci materiali, costi, manutenzione. Ma tutto questo richiede formazione e metodo, e nei piccoli enti pubblici, spesso, mancano entrambi. È lì che entriamo in gioco noi: non per sostituire, ma per accompagnare le amministrazioni nel cambiamento.”

E aggiunge:

“Mentre l’intelligenza artificiale entra anche nel nostro settore, il vero salto non sarà tecnologico ma culturale: capire come usarla senza rinunciare alla competenza umana.

Le macchine possono simulare efficienza, ma solo le persone possono dare senso alle scelte.”

Non uno studio, ma un ecosistema

Nel 2015, a 27 anni appena compiuti, con due tecnici, fonda Nova Agenzia.

“Abbiamo provato a creare qualcosa che avesse una logica di impresa, non solo di studio. Troppo complesso affrontare da soli tutto ciò che serve per garantire qualità e innovazione. Così abbiamo costruito una rete multidisciplinare di competenze: professionisti uniti da un metodo condiviso e da un linguaggio comune.”

E il nome Nova non è casuale:

“Una nova è una stella che si rigenera, che esplode per rinascere più luminosa.

L’idea era proprio questa: far nascere un modello nuovo da energie già presenti, ma riorganizzate in modo più consapevole.”

Nova Agenzia cresce come un organismo vivo, fatto di relazioni e professionalità che si contaminano.

“È un ecosistema che funziona perché tiene insieme metodo e persone.

Non si tratta solo di progettare edifici, ma di costruire processi.”

All’interno, l’età media è bassa e la squadra di 17 figure, oggi si configura come un vero laboratorio di crescita:

“Nova è un’azienda giovane, dove il ricambio generazionale è una risorsa, non una minaccia.

Cerchiamo di formare professionisti che imparano a gestire complessità, responsabilità e metodo.

È una palestra continua, in cui ogni progetto è un’occasione per crescere – insieme.”

Con questo approccio, la società accompagna oggi numerose amministrazioni locali nella gestione dei fondi del PNRR, spesso troppo tecnici per essere gestiti internamente.

Il nuovo Codice Appalti (D.Lgs. 36/2023) ha poi premiato questo modello, riconoscendo che la qualità non nasce dall’improvvisazione, ma dall’organizzazione.

“Nel futuro sopravviveranno le realtà capaci di fare rete.

Le altre si estingueranno.”

Il vero problema? Non è trovare personale, ma trovare persone che credano in qualcosa

In Italia mancano oltre due milioni di lavoratori tra i 30 e i 40 anni, e nel 2035 saranno sette milioni.

Ma per Angelini il punto non è solo economico:

“Il nodo non è lo stipendio, ma il significato. I giovani non cercano un capo, cercano un contesto che li rappresenti.

Quando il lavoro diventa spazio di crescita, non serve motivarli: si motivano da soli.”

Un’azienda, spiega, non può pretendere entusiasmo se non sa restituire prospettiva.

“Bisogna smettere di parlare di retention e cominciare a parlare di appartenenza.

Le persone restano dove si sentono viste.”

Le contaminazioni sono la nuova forma di intelligenza

“Oggi le contaminazioni non sono un rischio, ma un valore.

È attraverso l’incontro tra competenze diverse che nascono le idee.”

Da questa convinzione nasce il progetto Orizzonti, promosso da Confcommercio Trentino in collaborazione con il gruppo Giovani Imprenditori del Terziario e JeTn – Junior Enterprise Trento, rete di studenti dell’Università di Trento.

“Orizzonti è uno sportello gratuito di consulenza e accompagnamento per chi vuole mettersi in gioco: un ponte tra formazione accademica e impresa reale.

Costruire questa alleanza generazionale significa offrire ai giovani non solo strumenti, ma fiducia.

Far capire che il talento trova spazio se il territorio è capace di accoglierlo.”

In questa esperienza, si incontrano due mondi che raramente dialogano: i Millennial dell’impresa e la Generazione Z dell’università.

“È un rapporto reciproco di contaminazione,” spiega Angelini. “Noi portiamo esperienza e visione sistemica, loro portano freschezza, velocità e nuovi linguaggi digitali.

L’obiettivo non è insegnare, ma imparare insieme. Perché il futuro non è di una generazione sola: è un passaggio di testimone continuo.”

Angelini lo dice con naturalezza, ma dietro c’è una visione precisa: integrare la cultura dell’impresa nella formazione e la cultura della formazione nell’impresa.

“Quando università, territorio e aziende si parlano, nasce un ecosistema che trattiene intelligenze e genera futuro”.

 Ma il tema del ricambio generazionale non è per lei solo una visione: è anche una conquista concreta.

In qualità di Presidente del Consiglio Provinciale dei Giovani, Angelini ha promosso nel 2024 la prima legge provinciale sul ricambio generazionale, che introduce le quote giovani all’interno delle società partecipate della Provincia autonoma di Trento.

“È stato un passaggio simbolico e sostanziale,” spiega. “Non una battaglia di rappresentanza, ma di futuro. Perché il ricambio non è una minaccia all’esperienza, è la condizione della continuità. Quando i giovani entrano nei luoghi decisionali, il sistema si rinnova senza rinnegarsi.

Leadership e parità: il merito è la misura del rispetto

Nel settore tecnico, ancora prevalentemente maschile, Eleonora ha costruito un modello controcorrente:

“In Nova le donne sono più degli uomini – e guadagnano di più. Non per ideologia, ma per merito.

Il punto non è rivendicare differenze, ma renderle normali.

La parità non si dichiara: si pratica, ogni giorno.”

È una leadership nuova: non rivendicativa ma autorevole, capace di unire fermezza e ascolto.

“Il potere non è dominio, è influenza.

E l’influenza più grande è quella di chi riesce a ispirare fiducia.”

Il futuro non si aspetta: si allena

“La velocità del cambiamento non mi spaventa,” conclude.

“È solo un nuovo paragrafo della stessa storia.

I nostri nonni ci hanno portati fin qui: ora tocca a noi guardare più lontano.

Non perché vediamo meglio, ma perché siamo sulle loro spalle.”

E aggiunge:

“Viviamo un’epoca in cui l’intelligenza artificiale evolve ogni giorno, ma la vera sfida resta quella dell’intelligenza umana: la capacità di scegliere, discernere, restare consapevoli.

Perché il progresso non è mai solo questione di algoritmi, ma di direzione.”

Il messaggio ai giovani

“Non cercate il posto giusto. Diventate la persona giusta.

Il successo non è arrivare in alto, è restare integri mentre si cresce.

Credete nel merito, ma anche nella gentilezza.

La testa vi farà arrivare lontano, ma è il cuore che vi farà restare umani.”

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