Lo sport che fa bene alla comunità


Può un gruppo WhatsApp diventare una realtà di riferimento per una città? La storia dell’Associazione Sportiva Sant’Elena l’ha dimostrato

Nell’isola di Sant’Elena, a due passi dal cuore pulsante del calcio veneziano, lo stadio Pier Luigi Penzo, nell’estate del 2021 un gruppo di studenti e lavoratori si trovava in un campetto pubblico, spelacchiato e con qualche buca qua e là. Nonostante ciò sembrava il Bernabeu, perchè il covid iniziava a essere un lontano ricordo e c’era la volontà di tornare a tirare calci al pallone dopo mesi di chiusura dentro casa: non a caso ‘Back to football’ era il nome che si era dato quella decina di studenti nel proprio gruppo WhatsApp. Sono passati quattro anni e ora quel gruppo di ragazzi è diventato l’Associazione sportiva Sant’Elena, che conta più di 600 membri e che si pone come obiettivo quello di sfruttare il valore inclusivo dello sport, in particolare il calcio, per promuovere un modo attivo di vivere il centro storico di Venezia. In che modo? Tramite la Venezia League, il campionato che ha preso il via a fino ottobre nel campo del complesso del Seminario Patriarcale della città, vicino alla Basilica della Salute, a due passi dal Bacino di San Marco.

La competizione ha preso il via per la prima volta nel 2023 e inizialmente si disputava nel campetto di Sant’Elena, nata come un momento di svago, che nel corso di pochissime settimane si è trasformato in un’ottima occasione di scambio e integrazione tra i cittadini di Venezia e studenti e lavoratori stranieri, uniti dal linguaggio universale, capace di superare ogni tipo di barriera, quello del pallone. La competizione vede sfidarsi 10 squadre, per un totale di 150 giocatori e giocatrici, con le sfide che avranno luogo tutti i sabati fino ad aprile 2026. Al termine del campionato, la squadra vincitrice sarà poi premiata nella suggestiva cornice del Teatro La Fenice.

Quest’anno, poi, le iniziative promosse dall’Associazione saranno realizzate con il supporto tecnico di Diadora, che, oltre alla fornitura di divise, palloni e scarpe da calcio, farà da supporto nell’organizzazione e nella promozione delle sue attività. “Siamo orgogliosi di unirci all’Associazione Sant’Elena per offrire a chiunque viva a Venezia, per pochi mesi o molti anni, uno spazio in cui sentirsi a casa, fare sport, prendersi cura della città e del suo futuro”, è quanto dichiarato il Presidente di Diadora, Enrico Moretti Polegato.

“La nostra Associazione è nata per promuovere un modello di integrazione e cittadinanza attiva attorno a tre coordinate precise. Attraverso lo sport, rinasce dal basso un rapporto autentico tra Venezia e il mondo esterno. Attraverso la cultura, la comunità straniera si avvicina alla città, ai suoi pregi come alle sue problematiche. Attraverso l’internazionalità, i ragazzi di Venezia riscoprono la propria città attraverso gli occhi nuovi di chi la scopre per la prima volta” ha spiegato il presidente dell’Associazione Sportiva Sant’Elena, Tommaso Kusch, “La più grande soddisfazione è vedere come siano molti a condividere questa visione della città, perciò teniamo a ringraziare tutte le persone, gli enti e le aziende che ci sostengono in questo progetto”.

Sport, sì, ma non solo: quest’anno ad affiancare il campionato si terranno altre iniziative parallele. La prima è Venezia Talks. Si tratta di un ciclo di incontri che avrà luogo nei giorni delle partite, alle ore 16 e prevederà la partecipazione di esperti, rappresentanti delle istituzioni e cittadini, che affronteranno diversi temi cruciali del vivere in città: dal verde degli spazi pubblici e privati della città fino alla valorizzazione della Laguna, passando per la promozione dello sport come motore di cambiamento e sviluppo sociale. La seconda è “Il calcio è di tutte”, pensata per dare alle bambine dai 6 anni in poi l’opportunità di giocare a calcio in maniera inclusiva e non competitiva a Venezia. “Mostrare una rappresentazione femminile in questo sport è di importanza cruciale per instillare nelle bambine, così come nei bambini, l’idea che non esistono sport di genere. Siamo convinti che farlo attraverso iniziative dal basso, in un ambiente inclusivo e accogliente, possa contribuire alla crescita dei più piccoli” ha raccontato Sofia Ressia, vice presidente dell’Associazione. L’idea nasce dal basso, in risposta all’appello di una mamma che, vedendo alcune bambine sentirsi escluse dal gioco tra i campi e le calli veneziane, si era rivolta a Sofia e a Tommaso per creare occasioni di allenamento e gioco continuativo in città in un ambiente che possa essere inclusivo e accogliente. Detto fatto: a maggio si è tenuta una sessione inaugurale, dove sono state raccolte le adesioni all’iniziativa, a cui è seguita una breve trasferta a Ca’ Venezia, sede della squadra di calcio della città, per assistere alla partita di Serie C femminile tra il Venezia e la Jesina Aurora. Giovedì 21 ottobre 2025, invece, è iniziata la stagione di allenamenti, che si terranno ogni martedì e giovedì alle 16:30 al campo del patronato di San Simeon Piccolo, in collaborazione con il Patronato dei Frari. 

Insomma, l’Associazione Sant’Elena dello sport non abbraccia solo il lato ludico, ma vuole esserne portatrice dei valori più sani, per rafforzare la comunità veneziana, quella che è composta tanto dai residenti quanto da studenti e lavoratori di passaggio, che a Venezia vogliono lasciare qualcosa in più, così come qualcosa in più da Venezia hanno ricevuto.

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