Cosa è Megaride e di cosa si occupa?
Flavio Farroni: “Megaride è nata come una start-up spin-off accademico della Federico II, proveniente dal gruppo di ricerca di meccanica applicata e dinamica del veicolo. Oggi è una PMI innovativa che si specializza nell’analisi, nel testing e nella modellazione dell’interazione tra il veicolo e l’ambiente esterno, con un focus particolare sull’interazione tra pneumatico e strada. Negli ultimi quindici anni, abbiamo investito risorse significative nello studio approfondito degli pneumatici, un componente fondamentale ma storicamente complesso da analizzare e rappresentare. Questo impegno ci ha permesso di entrare nel mondo del Motorsport, un settore altamente competitivo, che ha aperto ulteriori opportunità in tutto il mondo, poiché le innovazioni nel Motorsport tendono ad anticipare le tendenze del mercato più ampio. Oggi ci interfacciamo anche con la realtà della guida autonoma e di vetture a trazione elettrica, adattandoci alle nuove sfide e tecnologie emergenti.”
Campania NewSteel ha svolto un ruolo importante per il supporto della startup, in che modo ha aiutato Megaride a crescere e svilupparsi?
Flavio Farroni: “Ho conosciuto Campania NewSteel quando era ancora il nome del programma di accelerazione, non dell’incubatore. È stato proprio in quel periodo, mentre sviluppavo l’idea di Megaride, che ho avuto il mio primo contatto con l’ecosistema delle start-up. All’epoca ero un dottore di ricerca, focalizzato sulla progettazione, lo studio e lo sviluppo di software, ma avevo poche idee su come trasformare il mio lavoro accademico in un’impresa. L’impatto di Campania NewSteel è stato determinante, perché mi ha fornito le competenze necessarie per fare il salto verso la creazione di un’attività imprenditoriale. Inoltre, la maggior parte della rete di consulenti che oggi supporta Megaride è nata dalla collaborazione con Campania NewSteel. Far parte di questo programma è stata un’esperienza che considero di valore inestimabile.”
Com’è nata l’idea di Megaride? Da dove siete partiti per trasformare l’idea iniziale in quello che è oggi?
Flavio Farroni: “La storia di Megaride ha inizio nel 2010, quando, da studente di Ingegneria, stavo cercando un argomento per la tesi di laurea in Dinamica dei Veicoli. Avevamo saputo che un team di Formula 1 italiano stava lanciando un contest tra università per lo sviluppo di un grip model, un sistema di equazioni in grado di predire l’aderenza dello pneumatico alla strada. Dopo 11 mesi di intenso lavoro, il nostro gruppo di ricerca è stato scelto dal team. Mi ritrovo quindi a Maranello, presso Ferrari, a spiegare agli ingegneri come applicare il modello che avevamo creato. Da questa esperienza nasce una borsa di dottorato finanziata da Ferrari, che mi porta a vivere metà del mio tempo a Napoli, dove erano situati i nostri laboratori, e metà a Maranello.
A Napoli, il lavoro nei laboratori continuava, alimentato dalle stimolanti richieste che arrivavano dal settore. Maserati e Ducati iniziarono a interessarsi ai software che avevamo sviluppato e a chiederci di vedere le licenze. Essendo un dottorando, non avevo la possibilità di cedere i diritti, ma questa esperienza mi spinge a informarmi sulle opportunità di creare start-up all’interno delle università. Pur desiderando continuare nella ricerca e nella docenza, mi rendevo conto che ciò che stavamo sviluppando aveva una rilevanza pratica enorme. Scoprire l’esistenza degli spin-off universitari rappresentava quindi il connubio perfetto tra il mio amore per la ricerca e una nuova vena imprenditoriale.
Nel 2016, insieme a Francesco Timpone – il professore a cui avevo richiesto la tesi – e Aleksandr Sakhnevych, che all’epoca era un nuovo dottorando nel nostro gruppo di ricerca, fondiamo Megaride. Il nostro progetto è nato principalmente dall’ascolto delle esigenze del mercato, un approccio che ha guidato tutto il nostro percorso.”
Infine, quale consiglio daresti a chi sta per intraprendere un percorso imprenditoriale simile al tuo?
Flavio Farroni: “I consigli che mi sento di dare sono diversi, ma alcuni sono fondamentali. Innanzitutto, investire in conoscenza è essenziale, anche se può sembrare un concetto scontato. La storia di Megaride, ad esempio, si basa su dottorati di ricerca e su un impegno costante nel sapere. In un mondo così complesso, è cruciale sviluppare competenze profonde e specialistiche. Un altro aspetto importante riguarda la crescita dell’impresa. Oggi Megaride è una holding che comprende quattro aziende, tutte autofinanziate e cresciute organicamente, senza ricorrere a finanziamenti esterni. Personalmente credo che la crescita non debba essere necessariamente esponenziale o dipendere da risorse esterne; si può crescere lentamente e in modo organico, dando la giusta attenzione alle persone.
Non si può basare un’attività solo sul delegare, perché un’impresa è come una lunga storia d’amore, che va accompagnata con cura. Per farlo nel miglior modo possibile, bisogna dedicarsi alle persone, nutrire il loro talento e la loro crescita. A questo proposito, ho letto una frase del CEO di Deep Seek, Liang Wenfeng, fondatore di una nuova compagnia Cinese sul deep learning, che mi ha colpito: <<Se vuoi crescere veloce, assumi persone già skillate, se vuoi andare lontano, cresci le tue persone>>. Questa visione mi ha fatto riflettere, perché nel nostro gruppo, che oggi conta quasi sessanta persone, tutti sono cresciuti con noi. È vero che i risultati arrivano dopo un po’ di tempo, ma questo approccio permette di creare un ambiente che assomiglia molto a una famiglia, dove le persone crescono insieme e contribuiscono al successo dell’azienda.”