La creator economy è il settore del futuro o sta già morendo?


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Negli ultimi anni, la Creator Economy ha rappresentato una svolta nel panorama digitale. Influencer, youtuber, tiktoker e creatori di contenuti di ogni genere hanno trovato un nuovo modo di monetizzare le proprie passioni, creando un ecosistema vivace e dinamico. Piattaforme come YouTube, Instagram e TikTok hanno permesso a milioni di persone di trasformare la propria creatività in un vero e proprio lavoro, generando introiti significativi e creando nuove opportunità di carriera ma ad oggi la saturazione di questo mercato sembra diventare sempre più visibile anche ad occhio nudo.

Non a caso recentemente sono emerse preoccupazioni sulla sostenibilità di questo modello. La saturazione del mercato, l’algoritmo sempre più esigente e le crescenti aspettative di produzione stanno mettendo a dura prova molti creatori di contenuti. Il 60% dei creatori guadagna meno di 1.000 dollari al mese[1], il che rende difficile sostenere uno stile di vita basato esclusivamente su questa attività. Inoltre, le nuove normative sulla privacy e i cambiamenti nelle politiche di monetizzazione stanno rendendo più difficile per i creator guadagnare come prima. La crescente concorrenza e la volatilità delle piattaforme stanno contribuendo a una diminuzione della qualità dei contenuti, con una conseguente perdita di valore delle piattaforme stesse.

Nonostante queste preoccupazioni, c’è chi vede un futuro promettente per la Creator Economy. L’evoluzione delle piattaforme, la diversificazione delle fonti di reddito e l’emergere di nuove tecnologie come il metaverso offrono possibilità ancora inesplorate. I creatori più innovativi si stanno già adattando, spostandosi verso contenuti più autentici e impattanti, e collaborando con marchi per progetti più significativi a livello etico. Secondo un sondaggio recente[1], il 70% dei creatori ritiene che l’adozione di tecnologie emergenti, come
la realtà virtuale e aumentata, possa aprire nuove opportunità di crescita[1]. Inoltre, il 40% dei creatori sta diversificando le proprie entrate attraverso il merchandising, la vendita di prodotti digitali e l’offerta di servizi esclusivi.

La Creator Economy in Italia ha avuto un impatto significativo sull’economia nazionale, registrando una crescita del 15% annuo negli ultimi tre anni. Nel 2023, il settore ha generato oltre 2 miliardi di euro, coinvolgendo circa 200.000 creatori di contenuti. Questi creatori operano su piattaforme come YouTube, Instagram e TikTok, influenzando settori come moda, turismo e gastronomia attraverso collaborazioni e campagne di marketing. L’adozione di nuove tecnologie e la diversificazione delle fonti di reddito sono stati fattori chiave per questa crescita. Inoltre un altro dato interessante è che il 60% dei creatori italiani guadagna
attraverso più di una piattaforma.

E per chi crede che nel nostro paese dopo il caso “Pandoro Gate” la fiducia delle persone verso i professionisti di questo settore sia calata in realtà va detto che, secondo gli ultimi dati, si sia verificato esattamente il contrario di ciò che ci si aspettava: la quota di chi in Italia si fida dei consigli degli influencer è passata da gennaio a giugno 2024 dal 67% al 73%.

In Italia ad oggi esistono circa 20mila agenzie di marketing, molte di esse offrono il servizio di influencer marketing ma sono poche quelle che effettivamente hanno come focus aziendale la creator economy. Un esempio sono le case di creator, da Stardust House (20mln di fattturato solo nel 2022) fino ad Housegram, la prima casa di creator che rispetto alle altre sfrutta un modello innovativo, ovvero quello della house senza pareti e soprattutto senza letti. Infatti i creator non dormono nella house ma si riuniscono esclusivamente per
realizzare contenuti e fare delle esperienze insieme, tra le altre cose si tratta della prima realtà di questo tipo a Roma.

In conclusione possiamo dire che la Creator Economy si trova a un bivio. Mentre alcuni segnali indicano un possibile declino, le opportunità per coloro che sapranno adattarsi e innovare sono immense. Come ogni settore in rapida evoluzione, la chiave del successo risieda nella capacità di rispondere alle nuove sfide con creatività e velocità. La domanda resta: la Creator Economy è destinata a dominare il futuro o sta già vivendo il suo declino? Solo il tempo lo dirà, ma l’adattabilità e l’innovazione saranno sicuramente fattori cruciali.

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