Da Harvard a Eight Sleep: strategia, crescita e innovazione nel mondo dello Sleep Tech


Introduzione

In questa intervista, Maria Vittoria Santarelli, Growth Chief of Staff di Eight Sleep, ci ha raccontato l’evoluzione del suo percorso accademico e professionale, nonché il suo ruolo in una delle startup più discusse del momento. 

Dopo aver conseguito una laurea triennale alla LUISS Guido Carli ed un Master in Management alla London School of Economics, ha iniziato la propria carriera nel mondo della consulenza strategica come Business Analyst in McKinsey & Company. Successivamente, ha conseguito un MBA alla Harvard Business School e dopo una breve esperienza presso la stessa società di consulenza nella sede di New York, ha fatto il suo ingresso in Eight Sleep.

Affermatasi come una delle startup più promettenti del settore Sleep Tech, con un valore di mercato prossimo al miliardo di euro, Eight Sleep è una società newyorkese specializzata nel miglioramento della qualità del sonno attraverso il proprio prodotto di punta: il Pod. 

Il Pod è un coprimaterasso che, una volta applicato, regola la temperatura corporea in maniera automatica nel corso della notte grazie all’AI, monitorando dati biometrici senza dover indossare alcun tipo di wearable

In che modo l’MBA e l’esperienza maturata nella consulenza strategica hanno aperto la strada al suo ingresso in Eight Sleep?

Direi che l’MBA non è stato soltanto un master, ma un vero e proprio allenamento intensivo nel prendere decisioni strategiche. Ad Harvard, attraverso il metodo socratico ed i case studies, si viene formati a valutare criticamente scenari complessi, e a trovare la migliore soluzione tramite il confronto con i propri colleghi.

Quando sono rientrata in McKinsey, ho avvertito la necessità di un cambiamento. Il consulente è un advisor, non un decision-maker: il potere decisionale resta nelle mani del cliente. Grazie all’MBA, ho capito di voler essere dall’altra parte del tavolo: volevo essere una decision-maker, gestire budget, avere pieno controllo su un progetto e la totale responsabilità dei risultati.

In quell’anno, inoltre, si iniziava a parlare seriamente di intelligenza artificiale, ed avendo già iniziato a “giocare” con l’AI durante l’MBA, ho maturato un profondo interesse per quest’ambito. Tuttavia, da consulente, il mio unico contatto con questa tecnologia si limitava alla sua implementazione in piani strategici destinati a grandi clienti. Pertanto, mi sono resa conto di voler guardare questa rivoluzione non in qualità di spettatrice ma come protagonista. 

Questo è stato uno dei fattori determinanti che mi ha spinta ad entrare in una realtà come Eight Sleep. Qui, l’AI è parte integrante del nostro DNA: non solo è al centro del nostro prodotto, ma tutti i dipendenti la utilizzano attivamente, creando in autonomia degli AI Agents che supportano i processi interni dell’azienda.

Qual è il ruolo di una Growth Chief of Staff in una realtà dinamica come Eight Sleep? 

La figura del “Chief of Staff” varia molto a seconda del contesto. Nel mio caso, in qualità di Growth Chief of Staff, lavoro a stretto contatto con i fondatori, in particolare con la Co-Founder Alexandra Zatarain, con il CEO e con altri dirigenti come il CFO e il COO.

Inoltre, come suggerisce il titolo, mi occupo di crescita in modo trasversale, spaziando dalle partnership ai media, dallo sport marketing al business development, fino all’apertura di nuovi canali e all’espansione geografica.

Eight Sleep collabora con atleti e leader mondiali. Ci può raccontare un esempio concreto in cui il rapporto con questi clienti ha influenzato il prodotto o il marketing? 

Ciò che trovo più interessante è l’organicità con cui si sviluppa il nostro rapporto con atleti e top performers, tra cui Elon Musk, Charles Leclerc e Mark Zuckerberg.

Prendiamo l’esempio di Charles Leclerc: ha acquistato il nostro Pod autonomamente, se ne è innamorato, e soltanto in un secondo momento è nata una partnership lavorativa. Recentemente, abbiamo utilizzato la nostra tecnologia per fornirgli dei guanti da utilizzare durante le gare di Formula 1, la cui funzione è quella di raffreddargli le mani, che, indotte alla sudorazione dallo sforzo fisico e dalla tensione, creano frizione con il volante.

Sebbene la nostra strategia di marketing iniziale fosse rivolta principalmente agli atleti, oggi crediamo che il nostro prodotto rappresenti la scelta ideale per ogni tipo di top performer. Tra questi figurano CEO, banchieri e professionisti di diversi settori, ma la nostra definizione va ben oltre: il prodotto è pensato per chiunque sia chiamato a sostenere e gestire performance elevate quotidianamente.

Se potesse dare un consiglio a studenti che aspirano a ruoli di leadership in contesti internazionali, quale sarebbe? 

Il primo consiglio che mi sento di dare ad uno studente è di intraprendere un percorso di formazione internazionale. Avere alle spalle due o tre anni di esperienza formativa e culturale all’estero rappresenta un vantaggio straordinario: consente di costruire, già al momento della laurea, un network globale e non limitato al contesto italiano.

Studiare all’estero, inoltre, è la chiave per intercettare opportunità che in Italia spesso non esistono, aprendo l’accesso a percorsi professionali stimolanti e di alto profilo. Ne è un esempio il mio ruolo di Growth Chief of Staff in una startup high-tech in rapida crescita: una posizione che nel nostro Paese è ancora rara, se non del tutto assente.

Infine, consiglio con convinzione di intraprendere un MBA: un’esperienza straordinaria, capace di arricchire profondamente sia sul piano personale che su quello professionale.

Guardando al futuro, in quali direzioni pensate che si evolverà la vostra ricerca: più verso il benessere o la medicina preventiva? 

Ad oggi, in Eight Sleep investiamo risorse significative in R&D, e non vedo alcuna dicotomia tra benessere e medicina preventiva nelle nostre attività di ricerca. Al contrario, crediamo che queste due dimensioni siano intrinsecamente collegate.

Quando parliamo di creazione di benessere, siamo convinti che la chiave risieda nell’offrire un’esperienza iper-personalizzata e adattiva, modellata sui dati biometrici di ogni singolo utente. Questo è ciò che il nostro Pod già fa, e su cui stiamo lavorando attivamente per potenziarne le capacità computazionali e software.

La tutela della salute non è un obiettivo separato, ma una conseguenza diretta di questo sviluppo: monitorando costantemente i dati biometrici e la qualità del sonno, saremo progressivamente in grado di supportare la prevenzione in ambito medico.

Conclusione 

Da questa intervista con la Dott.ssa Santarelli emerge chiaramente che il successo di Eight Sleep nasce da un’attenzione costante alla qualità del prodotto ed alla tecnologia sottostante. 

Questi elementi sono alla base di una crescita esponenziale, ulteriormente testimoniata dal recente round di finanziamento da 100 milioni di dollari, annunciato dall’azienda e sostenuto da figure di spicco del mondo del motorsport come il già citato Charles Leclerc, pilota della Scuderia Ferrari in Formula 1, e Zak Brown, CEO di McLaren Racing. 

Un traguardo significativo, che contribuirà ad avvicinare Eight Sleep al suo obiettivo più ambizioso: rivoluzionare la qualità del sonno per migliorare la vita di milioni di persone. 

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