Lo scorso venerdì 22 novembre, JEME ha avuto l’onore di partecipare a un panel in occasione della
cerimonia di chiusura della Call Tech Action 2024 presso SDA Bocconi School of Management. La
Call Tech Action, promossa da ICE SDA Bocconi, è un evento che si tiene annualmente a Milano
dedicato all’ innovazione, all’educazione, alla formazione e al lavoro nei settori del FinTech, InsurTech e PropTech.
Il panel ha riunito quattro relatori di spicco nel mondo dell’imprenditoria: Michele Grazioli, co-
fondatore di Vedrai, Enrico Mattiazzi, co-fondatore di Fiscozen, Alessandro Saldutti, Head of Italy di Scalable Capital, e Enrico Ricceri, Founder di Expert Revolution. Nel corso dell’incontro sono
state trattate tematiche fondamentali legate al futuro dell’imprenditoria italiana ed europea, in
particolare nel settore tecnologico e fintech.
Il dibattito ha evidenziato le criticità del panorama delle startup in Italia ed in Europa, caratterizzato
da difficoltà nell’accesso ai finanziamenti e limitate capacità di scalabilità. In Italia, gli investimenti
in startup innovative hanno registrato un drastico calo del 50% negli ultimi anni, passando da oltre 2
miliardi di euro nel 2022 a poco più di 1 miliardo nel 2023. A livello europeo, tra il 2013 e il 2024, gli
investimenti in venture capital hanno raggiunto circa 489 miliardi di euro, una cifra ben lontana dai
1,5 trilioni di dollari registrati negli Stati Uniti nello stesso periodo. Questa disparità rende evidente le
difficoltà delle startup europee nel competere a livello globale.
In Italia, il quadro viene ulteriormente complicato da un contesto politico frammentato e dalla
mancanza di un approccio strategico strutturato. Difatti, sebbene siano stati introdotti strumenti come
la Legge Centemero e gli emendamenti al DDL Concorrenza, con misure quali l’estensione dello
status di startup innovativa a nove anni e sgravi fiscali fino al 65% per gli investitori, queste iniziative
risultano ancora poco incisive rispetto a programmi come La French Tech in Francia o il piano
tedesco da 12 miliardi di euro per le startup entro il 2030.
Nel portare questi temi al centro del dibattito, JEME ha contribuito a stimolare la riflessione sulle
sfide del futuro dell’imprenditoria. “Questo evento dimostra che, nonostante le difficoltà che spesso
vengono associate all’Italia, il nostro Paese offre un grande spazio per fare impresa perché il talento
esiste”, ha affermato Luca Sfragara, presidente di JEME e moderatore dell’evento. “Iniziative come
questa sono fondamentali per normalizzare il concetto di imprenditorialità e avvicinare gli studenti
ad un mondo che spesso sembra lontano o inaccessibile. Creare momenti di confronto e ispirazione
permette di abbattere barriere culturali e dimostrare come, con passione e dedizione, è possibile
trasformare un’idea in realtà.”
In questo scenario, JEME si distingue per il suo impegno nel colmare il divario tra mondo accademico
ed imprenditoria, collaborando attivamente con incubatori di startup di rilievo, come Bocconi for Innovation e BWonder. Grazie a queste partnership, gli studenti partecipano a consulenze
strategiche e supporto a startup in fase di lancio o crescita, formandosi come nuova generazione di
imprenditori capaci di costruire un futuro più solido per l’ecosistema startup italiano ed europeo.