GAME OF COINS: Coinbase punta al trono dei derivati cripto e acquista Deribit per 2,9 miliardi


“Stiamo costruendo il futuro dei mercati digitali.” Con queste parole, pronunciate dal CEO di Coinbase all’indomani dell’annuncio ufficiale, la cripto-azienda americana ha confermato un’acquisizione da 2,9 miliardi di dollari destinata a lasciare un segno profondo nell’evoluzione del settore crypto. La protagonista è Deribit, piattaforma con sede a Dubai e leader mondiale nel trading di opzioni su Bitcoin e altre cripto, che ora entrerà a far parte dell’ecosistema Coinbase. Dietro i numeri dell’accordo (700 milioni in contanti, il resto in azioni) si cela un’operazione che va ben oltre la logica di espansione commerciale. È un atto strategico, pensato per riscrivere gli equilibri globali di un’industria che, dopo una prima fase “pionieristica”, sta sempre più attirando l’attenzione degli istituzionali. Questa attenzione porta con se fondamentali regolamentazioni, necessarie per il pieno sviluppo di questo nuovo mercato.

L’acquisizione, annunciata a maggio 2025, si inserisce in un momento particolarmente delicato per il settore. Dopo gli shock sistemici causati dal fallimento di FTX e dal crollo di altri attori opachi, la fiducia è diventata un valore di mercato. Coinbase ha scelto di puntare proprio su questa leva: trasparenza, conformità normativa e una struttura operativa in grado di soddisfare le esigenze di investitori professionali. In questo quadro, Deribit rappresenta un tassello mancante ma essenziale. Con oltre 1.200 miliardi di dollari in volumi registrati nel 2024 e una quota di mercato del 75% nei derivati crypto, è considerata da molti addetti ai lavori come l’unico vero standard tecnologico globale.

L’integrazione tra le due realtà punta a un obiettivo ambizioso: costruire la prima piattaforma interamente regolamentata per scambi spot e derivati in ambito crypto. Un’infrastruttura unificata, capace di offrire (sotto lo stesso tetto) custodia, margin trading, futures, opzioni e servizi di compliance integrata. Il CEO di Deribit, Luuk Strijers, resterà in carica anche dopo la chiusura dell’operazione, confermando di voler mantenere il know-how operativo e garantire una transizione fluida, evitando sovrapposizioni forzate o strappi culturali.

Ma a cosa risponde davvero questa acquisizione? La vera chiave è il contesto geopolitico e finanziario in cui si muove. Il 2025 si sta rivelando un anno di forti tensioni sui mercati: tra l’incertezza macroeconomica globale, la ridefinizione delle catene del valore e l’accelerazione normativa, le criptovalute non sono più un terreno libero. Sono diventate uno snodo strategico. Regolatori di tutto il mondo – dalla SEC americana alla Commissione Europea – stanno cercando di riportare ordine in un ecosistema che, fino a pochi anni fa, operava in gran parte ai margini del sistema bancario. Le nuove norme impongono requisiti stringenti su liquidità, trasparenza e tracciabilità delle transazioni. In questo scenario, operatori poco strutturati rischiano l’emarginazione.

Coinbase ha capito che il vero vantaggio competitivo non è più la velocità nell’adozione di nuovi token o prodotti, ma la capacità di offrire un ambiente affidabile, istituzionalmente riconosciuto, dove anche fondi pensione o asset manager globali possano allocare capitale. Secondo un’analisi interna pubblicata da J.P. Morgan, l’acquisizione di Deribit potrebbe tradursi in un incremento del 30–40% nei ricavi da derivati già nel primo anno post-integrazione, con un impatto positivo anche sui margini, meno esposti alla volatilità dei volumi spot.

A rafforzare il quadro c’è un altro elemento: la migrazione della domanda verso operatori in grado di garantire compliance cross-border. Negli ultimi mesi, molti investitori istituzionali hanno abbandonato piattaforme offshore prive di licenze per orientarsi verso strutture come Coinbase, che possono operare legalmente in Nord America, Europa e Asia. Questo spiega anche il raffreddamento di alcuni rapporti chiave tra Coinbase e i grandi competitor asiatici, come Binance e OKX, sempre più isolati nei mercati regolamentati.

Parallelamente, l’operazione si inserisce in un trend più ampio di consolidamento del settore. Ripple ha recentemente acquisito Hidden Road per 1,25 miliardi di dollari, mentre Kraken ha fatto il suo ingresso nel mercato dei derivati rilevando NinjaTrader. Si vocifera anche di un’offerta per Circle, l’emittente della stablecoin USDC. L’obiettivo comune è costruire ecosistemi verticali, in grado di offrire tutto: trading, derivati, pagamenti, stablecoin e custody, in un’unica piattaforma integrata.

Il quadro è chiaro: le criptovalute stanno diventando sempre più simili al sistema finanziario tradizionale. Non nei meccanismi, ma nelle logiche. Servono regole, capitalizzazione, gestione del rischio, e soprattutto visione. In questo scenario, la mossa di Coinbase non è semplicemente una scelta tattica. È una scommessa di lungo periodo su un modello di crescita più stabile, sostenibile, meno legato alla speculazione e più adatto ad attrarre capitali reali.

Wall Street approva l’operazione. L’annuncio dell’operazione ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari. Il titolo Coinbase ha registrato un rialzo del +5% nel pre-market del giorno successivo, riflettendo l’ottimismo degli investitori sull’efficacia strategica dell’acquisizione. Anche le banche d’investimento più importanti hanno espresso pareri positivi, sottolineando come la mossa rafforzi il posizionamento competitivo di Coinbase e ne aumenti la resilienza in un settore ancora soggetto a forti oscillazioni.

Ora la chiave per il successo è l’integrazione, passaggio inevitabile se si vuole costruire una piattaforma capace di affrontare il futuro. Un futuro in cui le criptovalute non saranno più considerate un’anomalia, ma una componente stabile dell’architettura finanziaria globale.

Con l’integrazione di Deribit, Coinbase compie un passo deciso verso l’obiettivo di diventare il principale intermediario finanziario dell’era Web3. La mossa conferma una visione di lungo periodo: costruire un’infrastruttura finanziaria digitale completa, regolamentata, sicura e scalabile.

In un momento in cui la distanza tra finanza tradizionale e crypto si assottiglia sempre di più, Coinbase si posiziona come l’anello di congiunzione tra questi due mondi. La sfida è complessa, ma il potenziale è enorme.

Fonti

– Coinbase Blog – Coinbase to Acquire Deribit, maggio 2025
– The Wall Street Journal – Coinbase Strikes $2.9 Billion Deal for Deribit, 8 maggio 2025
– Financial Times – Coinbase agrees to buy Deribit for $2.9bn, maggio 2025
– J.P. Morgan Research – Crypto Derivatives: 2025 Outlook, aprile 2025
– The Cryptonomist – Coinbase acquista Deribit per 2,9 miliardi di dollari, 9 maggio 2025

© RIPRODUZIONE RISERVATA