Il coraggio di sognare


Oggi il giovane imprenditore è identificato con il termine startupper, dal verbo inglese “to start up”, ossia mettersi in moto, partire, avviarsi. A partire dai primi anni 2000, è usato con riferimento a nuove attività imprenditoriali, spesso a forte contenuto innovativo. Questo movimento è nato negli Stati Uniti, in particolare nella Silicon Valley, e si è gradualmente diffuso anche in Europa, dove realtà come l’Estonia o la città di Cluj-Napoca stanno puntando con decisione sullo sviluppo dell’ecosistema start-up.
Le startup italiane iniziano a emergere tendenzialmente da promettenti giovani provenienti da famiglie con una storia imprenditoriale alle spalle. Eccellenti esempi sono il caso di Alberto Dalmasso con Satispay e gli studenti di Bending Spoons.
Si evince quindi che, negli ultimi anni, le startup abbiano rappresentato un’opportunità significativa per i giovani, offrendo loro la possibilità di sviluppare competenze sia tecniche sia trasversali e di inserirsi nel mercato del lavoro in modo innovativo. Secondo la rivista “Impresa Sociale”, misure che favoriscono l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, facilitando l’avviamento allo stesso e agendo sulle competenze dei giovani, sono fondamentali per contrastare la disoccupazione giovanile. Inoltre, la capacità di lavorare in team, la flessibilità e l’empatia sono essenziali per il successo di una startup.
Nonostante le opportunità offerte, l’ambiente delle startup può esporre i giovani a livelli elevati di stress. Orari di lavoro estenuanti, pressioni finanziarie e la necessità di gestire molteplici ruoli possono aumentare il rischio di burnout. La sindrome da burnout si manifesta con sintomi quali affaticamento cronico, distacco emotivo e ridotta efficacia professionale. Per affrontare il burnout, è fondamentale adottare strategie sia a livello individuale che organizzativo. Le aziende possono implementare programmi di supporto ai dipendenti, offrire formazione sulla gestione dello stress e promuovere la flessibilità lavorativa. A livello personale, è importante stabilire confini chiari tra vita lavorativa e privata, delegare compiti quando possibile e dedicare tempo a hobby e interessi al di fuori del lavoro.
Noi, in quanto fondatori di Astra Cattolica, abbiamo sempre bazzicato nel mondo imprenditoriale, tra incubatori, acceleratori istituzionali moderni e privati, e siamo giunti alla conclusione che in Italia vi siano problemi in questo ambiente. Nonostante molti stiano riscontrando interesse in questo mondo, la grande maggioranza pensa al proprio giardino senza rendersi conto del vero e proprio ecosistema all’interno del quale si trova. Si tratta delle istituzioni, dei privati che risolvono i propri problemi tramite fondi Venture Capital (VC), private equity (personali privati o family offices). La curiosità, la dinamicità, la grandezza e la collaborazione che hanno da sempre contraddistinto la scena dell’imprenditoria italiana, sembrano ormai andando perdendosi.
Nonostante ciò, gli imprenditori italiani, per cultura, valori e creatività, non mancano di intraprendenza, qualità che i maggiori esponenti della storia dell’impresa della nostra repubblica reputano fondamentale. Le nostre parole chiave, per quanto riguarda gli imprenditori visionari e innovatori del domani, sono: intraprendenza, creatività, manifestare, mai fidarsi troppo, coraggio, follia e ambizione. Per quanto riguarda la ricerca di business partner, oppure i così denominati co-fondatori, tenere un occhio al vecchio e buon principio di Peter!
All’Università Cattolica del Sacro Cuore, assistiamo alla trasformazione di ciò e per questo, grazie alla collaborazione con diverse realtà associative, stiamo predisponendo progetti e lavori di formazione, conoscenza e specialmente di sviluppo significativo e reale, non fantomatico, di startup. Tramite lo spirito di creazione, assorbito dall’associazione che abbiamo avviato, abbiamo modo di scontrarci con un mondo vivo, pieno di ragazzi che custodiscono un sogno nel cassetto, un’idea dalla quale far nascere grandi progetti.
Noi, in quanto associazione, non abbiamo la presunzione di poter esaudire i loro desideri solo tramite i nostri contatti, per quanto disponibili possano essere e per quanto intraprendenti siano i ragazzi. Come Astra offriamo un’altra possibilità importante: quella di continuare a sognare, che l’idea si estenda fino alle stelle. Questo è il nostro invito per gli imprenditori del domani: non smettere di credere alla propria idea nonostante i no, la prima porta sbattuta, oppure la seconda, la terza. Il nostro messaggio è quello di non demordere mai, di farsi forza e andare per aspera ad astra.

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