E tu, rispetti le aspettative? Cosa richiedono oggi le aziende
L’avvento del Covid nel 2020 ha portato sconvolgimenti significativi nelle vite di tutti, in particolare nel mondo del lavoro, cambiando rapidamente gli schemi organizzativi consueti. L’umanità ha reagito di fronte a questo arresto improvviso, adattandosi, sviluppando nuove tecnologie e rivoluzionando tutti i settori produttivi.
La tenacia e lo spirito dell’uomo, che trasformano la necessità in virtù, hanno spinto i settori tecnologici a compiere enormi progressi in pochissimi anni. Siamo giunti ai tempi più recenti, in cui l’intelligenza artificiale sta entrando in ogni ambito lavorativo e non solo. La digitalizzazione e l’AI stanno portando una nuova ondata di cambiamento, richiedendo al contempo ai professionisti di aggiornare le proprie competenze per sfruttare correttamente i nuovi strumenti dell’innovazione tecnologica.
Le aziende non cercano solo personale qualificato dal punto di vista tecnico, ma richiedono persone in grado di comunicare efficacemente, rispondere positivamente ai cambiamenti e, soprattutto, lavorare in team.
In un mondo in cui l’offerta di lavoro è purtroppo sempre più alta rispetto alla domanda, dimostrare di possedere le tanto ricercate soft skills diventa il lasciapassare verso il mercato lavorativo. Nei percorsi accademici, spesso queste qualità vengono messe in secondo piano a favore di un apprendimento più “tradizionale”, che poco si adatta al mondo dinamico e in rapida evoluzione in cui siamo immersi oggi.
Le JE come laboratori per i sogni nel cassetto
Come possono i giovani acquisire e mettere in pratica le abilità richieste da un mondo del lavoro sempre più competitivo? Una delle risposte più concrete arriva dalle associazioni studentesche, in particolare dalle Junior Enterprises. Nate in Francia nel 1967 e diffusesi rapidamente a livello globale, le JE rappresentano oggi un ponte tra università e aziende, offrendo agli studenti un terreno reale su cui sperimentare, sbagliare e crescere.
Un esempio significativo è JEParma, che si presenta come “il motore che ispira gli studenti dell’Università di Parma a trasformare le loro idee in valore tangibile per le aziende e le realtà del territorio”. Questo motto non è solo uno slogan: sintetizza l’impegno concreto della Junior Enterprise emiliana nel fare da cerniera tra formazione accademica e mondo professionale, diventando un punto di riferimento per studenti e imprese locali.
Le Junior Enterprises funzionano come vere e proprie palestre professionali, riproducendo al loro interno la struttura di un’azienda. Ogni JE ha un consiglio d’amministrazione che coordina le attività delle varie aree operative. Ogni area è guidata da un responsabile, che si interfaccia con i collaboratori e con il CDA, favorendo una comunicazione continua e funzionale. Questa suddivisione consente agli studenti di specializzarsi secondo i propri interessi, sviluppando competenze in ambiti specifici come marketing, risorse umane, audit, sales, legal e IT.
Ma l’organizzazione interna non si ferma a una semplice ripartizione dei ruoli: ciò che rende le JE davvero formative è la collaborazione sinergica fra le diverse aree. I progetti, commissionati da aziende reali, vengono affrontati in squadra, simulando un contesto lavorativo autentico. In questo modo, gli studenti imparano a lavorare in gruppo, a gestire tempi e responsabilità, a prendere decisioni e ad affrontare imprevisti — competenze fondamentali in qualsiasi carriera futura.
L’anima accademica delle JE resta sempre presente: queste associazioni collaborano attivamente con le università di appartenenza e si integrano nel tessuto economico locale, partecipando a progetti con PMI e startup. Così facendo, le JE diventano anche acceleratori di connessioni, favorendo scambi tra il mondo accademico e quello imprenditoriale.
Oltre al lavoro operativo, gli associati partecipano regolarmente a eventi nazionali e internazionali che rafforzano il senso di appartenenza a un network globale. In queste occasioni, non solo si creano legami con altri studenti, ma si incontrano anche aziende e recruiter. Si tengono colloqui, si condividono curriculum, si costruiscono relazioni che possono rivelarsi decisive per il futuro professionale.
In questi contesti, l’esperienza in una Junior Enterprise acquisisce un peso specifico notevole. Le aziende riconoscono il valore di chi ha saputo mettersi in gioco in ambienti complessi e stimolanti. Oltre alle competenze tecniche, ciò che fa davvero la differenza è l’acquisizione di soft skills come la gestione del tempo, la comunicazione efficace, la leadership. Abilità che difficilmente si imparano all’università, ma che diventano cruciali nel mondo reale.
Il valore aggiunto dell’esperienza in una JE
Gli eventi e i progetti sono solo un piccolo tassello del grande mosaico di opportunità che un’associazione come una Junior Enterprise può offrire agli studenti. Ma il valore più grande risiede nelle relazioni che si instaurano fra i membri: è lavorando fianco a fianco che si condividono gioie e difficoltà, ci si supporta per superare gli ostacoli quotidiani, e si cresce prima come persone, poi come professionisti.
Entrare a far parte di un’associazione come JEParma significa affacciarsi per la prima volta alla finestra del mondo professionale, acquisendo strumenti concreti, competenze trasversali e una visione più chiara del proprio futuro. Ma non è un’osservazione passiva: è un’immersione attiva, concreta. Ogni membro è chiamato a prendere decisioni, a comunicare con i clienti, a gestire progetti. Tutto questo avviene in un ambiente protetto ma stimolante, dove l’errore è solo un passaggio obbligato per migliorare.
In un contesto fatto di persone unite da valori comuni ma con esperienze e percorsi differenti, si ha la possibilità di mettere in discussione le proprie convinzioni, di rafforzare le proprie idee o, a volte, di cambiarle. Si impara a confrontarsi in modo costruttivo, a difendere le proprie opinioni e ad accogliere quelle altrui. Si impara, in fondo, a lavorare con le persone, una delle competenze più richieste e più complesse in qualsiasi ambito professionale.
L’associazionismo, dunque, non è solo un “plus” sul curriculum: è un’esperienza radicale. È un acceleratore di crescita personale, un laboratorio di leadership quotidiana, una comunità che ti accompagna dentro e oltre l’università. È un ponte solido tra ciò che siamo oggi e ciò che possiamo diventare domani. Un ponte fatto di relazioni, competenze, esperienze. E, soprattutto, di persone che credono nel potenziale degli altri e che scelgono ogni giorno di costruire insieme qualcosa che conta.