Parlando di AI, parlando di noi 


Intervista ad Andrea Lo Sasso, dottorando presso il Dipartimento interateneo di fisica dell’Università e del Politecnico di Bari e autore del libro “Intelligenza artificiale – Parlando di AI, parlando di noi”. 

L’intelligenza artificiale rappresenta ormai un tema attualissimo e assai rilevante poiché sta assumendo un ruolo importante nella vita dell’uomo che se ne serve. Essa viene impiegata in diversi campi del sapere e inevitabilmente influenza i contesti in cui l’umanità agisce e vive. E, poiché ci coinvolge e ci chiama a confrontarci con essa, richiede una riflessione e una certa consapevolezza sul suo uso. Quanto, però, siamo pronti per questo confronto con l’intelligenza artificiale? Siamo sufficientemente informati su di essa e sul suo utilizzo? Gli atteggiamenti più semplici e diffusi che assumiamo sono forse la diffidenza nei suoi confronti o addirittura la paura, quasi come se l’AI potesse rappresentare un pericolo per la nostra condizione umana. Questo timore tuttavia è fondato o è solo frutto di pregiudizi e di scarsa conoscenza del tema? C’è la possibilità di una vera riflessione che conduca alla piena consapevolezza su ciò che l’AI rappresenta e offre in un’ottica di un uso ragionato e vantaggioso di quest’ultima? Vogliamo cercare di rispondere a questi interrogativi con il contributo di Andrea Lo Sasso, fisico teorico dei sistemi complessi e dottorando presso il Dipartimento interateneo di fisica dell’Università e del Politecnico di Bari, che ha pubblicato recentemente il libro dal titolo “Intelligenza artificiale – Parlando di AI, Parlando di noi” (Universosud Edizioni) e che abbiamo intervistato. 

“Questo libro nasce da un forte interesse maturato per le tante letture fatte durante il periodo di studi, unitamente ai diversi momenti di discussione vissuti nei dibattiti tra le mura dell’Università e fuori”: così racconta Lo Sasso. Egli ha potuto quindi appassionarsi all’argomento dell’AI grazie ai tanti stimoli e anche all’entusiasmo trasmesso dai docenti con cui ha dialogato sul tema. Proprio per aver avuto l’opportunità di scoprire il mondo dell’intelligenza artificiale con chiarezza e curiosità, ha deciso di offrire a tutti uno strumento semplice e puntuale, quale il libro costituisce, per rendere la tematica fruibile e conoscibile per tutti.

Accanto all’intento dell’immediatezza e della trasparenza sui contenuti tecnici offerti nell’opera, vi è, da parte del dottorando, anche la volontà di invitare i lettori a non rifiutare il confronto con l’AI ma a stimolarlo per scorgervi un’opportunità di progresso. 

Con tali propositi, Lo Sasso accompagna il lettore in un viaggio alla scoperta della nascita e dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale, illustrando quanto segue: “Storicamente, molte linee di ricerca su AI (così come anche per altre tecnologie) vengono sviluppati per fini strategici, ma una volta diffusi ed accessibili, questi strumenti hanno permesso di curare patologie, prevedere disastri naturali o provvedere all’efficienza energetica di un’azienda”. Da questa affermazione, si evincono le diverse potenzialità dell’AI che è davvero in grado di offrire vantaggi all’umanità e che, con il proprio contributo, esercita una certa influenza su alcuni contesti della vita umana. Tali ambiti su cui si ripercuote l’azione dell’AI sono l’educazione, il lavoro e la società. L’educazione, fase in cui si formano l’identità, le conoscenze e le competenze di una persona, è quell’ambito assai delicato che viene a essere toccato dalle novità dell’AI, e che ,si pensa, potrebbe andare a intaccare la la gradualità e l’originalità di un percorso di educazione e formazione tipicamente umano. L’autore rassicura invece, e parla dell’educazione, nell’epoca dell’AI, come di un percorso in cui si assiste a un avanzamento del modo di apprendere grazie, per esempio, alla Computer Vision. Dopo che si è formata, la persona, entrando nel mondo produttivo, si trova anche qui a contatto con l’intelligenza artificiale. “Per il lavoro, l’AI ha mostrato i limiti di mansioni automatizzabili e monotoni. Questo da vita a nuove figure lavorative, con competenze diverse”, osserva Lo Sasso. Nella società in cui l’uomo vive, si forma e lavora, è fondamentale prestare attenzione al ruolo dell’AI nei media e nelle possibili fake news da essa generate. Solo una piena consapevolezza e un’adeguata cittadinanza digitale possono garantire la capacità di distinguere tra notizie vere e false che circolano nella sfera sociale, garantendo la tenuta democratica.

Gli aspetti emersi finora evidenziano come non si possa definire l’intelligenza artificiale in maniera univoca, come cioè qualcosa di solamente positivo o completamente negativo: è necessario superare una visione riduttiva di essa per cogliere la sua essenza e individuare quella che potrebbe essere la sua più sana relazione con l’essere umano. 

Affinché l’AI venga compresa nella sua complessità e specificità e non venga fraintesa, è utile e doverosa, come già si è visto, una buona consapevolezza su di essa. La sensibilizzazione sul tema e l’informazione a esso legata aiuterebbero a formare un bagaglio di conoscenze per un uso cosciente, razionale e vantaggioso dell’intelligenza artificiale: solo una cittadinanza che conosce la vastità del campo d’impiego dell’AI, ammettendone potenzialità e limiti, può davvero essere protagonista dei cambiamenti che la stessa AI sta attuando. E se l’uomo conosce l’AI, può vederla come un’alleata che non inficia la sua umanità ma la serve e la rispetta. “Io credo che il tema vero sia capire come utilizzare l’AI come strumento. In un’epoca in cui i lavori monotoni possono essere eseguiti da macchine, stiamo per vivere un periodo in cui mai più di prima potremmo essere umani. Ora più che mai serve studiare e apprendere, per uscire da un “pregiudizio umanistico”, come l’ha definito Padre Paolo Benanti in un suo recente lavoro”: questa è la posizione di Lo Sasso sulla questione. 

La proposta di Lo Sasso è allora quella di aprirsi a una comprensione reale dell’AI per cogliere la funzione più propria di questa, una funzione che, a servizio dell’uomo, può e deve offrire progresso e crescita. Probabilmente non siamo ancora pronti per un confronto completo con tale funzione, a causa di una conoscenza poco diffusa di essa. Una conoscenza viva dell’argomento è latore, inoltre, di una consapevolezza anche sulle regolamentazioni che in questi anni sono state fatte sul tema AI. In Europa e in Italia l’AI è ora regolamentata per legge. L’AI Act rappresenta un grande traguardo etico e giuridico, ma richiede prudenza, poiché gli approcci di USA, UK e paesi asiatici sono diversi. L’IA pone inoltre sfide energetiche, ecologiche ed etiche: servono unità europea e cittadini consapevoli per sostenere una ricerca pubblica e strategica, in cui l’Italia può essere protagonista.

Una riflessione critica e illuminante sull’AI è davvero possibile oggigiorno e può essere stimolata e facilitata dal brillante lavoro dell’opera di Lo Sasso. Il titolo stesso di quest’ultima rivela una verità che ci pone dinanzi a un rapporto che si instaura tra  l’umanità preziosa della persona e il servizio dell’intelligenza artificiale. Sta a noi fare un uso intelligente e umano dell’AI.

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