In un’epoca in cui l’innovazione scientifica nell’ambito del digitale corre più veloce della regolamentazione pubblica, diventa sempre più importante il ruolo della tecnologia nel garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori. L’automazione avanzata, i dispositivi indossabili, la formazione immersiva e i quadri normativi evoluti offrono strumenti potenti per prevenire infortuni e malattie professionali, ma richiedono un approccio integrato che bilanci efficienza, ergonomia e tutela dei diritti dei lavoratori.
Automazione nei magazzini: i report sull’aumento dell’efficienza e della sicurezza
Sono migliaia i robot impiegati nelle linee di produzione e nei magazzini che stanno già trasformando il modo di lavorare. Prendiamo ad esempio Amazon, con oltre 750.000 robot mobili nel suo network, che ha registrato tassi di infortuni molto più bassi nei siti robotizzati rispetto a quelli tradizionali.
Aziende come Exotec, secondo il Financial Times all’ottavo posto tra le mille aziende europee più in crescita, evidenziano analogamente come si riduca l’esposizione a movimenti ripetitivi e carichi pesanti delegando ai robot le operazioni più gravose, migliorando così l’ergonomia e abbattendo i disturbi muscoloscheletrici sul lungo periodo. Annuncio delle scorse ore è che i robot per la logistica della francese Exotec sbarcheranno anche in Italia, grazie a una partnership con la società Errevi Automation con sede a Sassuolo.
Non sono mancate però segnalazioni critiche, specie durante i primi anni di sperimentazione nel campo aziendale. Alcuni studi indipendenti hanno rilevato che, tra il 2016 e il 2019, proprio i magazzini Amazon dotati di robot hanno sperimentato un tasso di infortuni gravi fino al doppio rispetto a quelli privi di automazione, finché le migliorie apportate in seguito alle prime sperimentazioni, con tanto di formazione del personale e modellamento della filiera produttiva, non hanno condotto a tassi di infortuni molto più bassi rispetto ai siti di lavoro tradizionali precedentemente utilizzati.
Dai dati si evince che l’integrazione di macchine senza un’adeguata riprogettazione del lavoro possa addirittura aumentare i rischi: l’esempio di Amazon mostra due facce della stessa medaglia sottolineando come l’automazione possa essere un’opportunità per migliorare la sicurezza sul lavoro solo se accompagnata da una formazione specifica e manutenzione rigorosa delle macchine, nonché da un adattamento dei processi produttivi.
Accessori intelligenti: un occhio sempre vigile per la sicurezza dei lavoratori
Il secondo pilastro della sicurezza digitale sono i dispositivi indossabili e i sensori IoT, che forniscono un monitoraggio continuo di parametri fisiologici e ambientali. Gli “smart helmet” dotati di sensori di integrità strutturale, rilevamento di cadute, geolocalizzazione e telecamere in alta definizione, hanno dimostrato di ridurre i tempi di risposta alle emergenze e di migliorare la documentazione degli eventi in cantiere.
A dicembre 2024 Lansitec Technology ha introdotto sul mercato un casco intelligente e bracciali bluetooth che monitorano in tempo reale battito cardiaco, temperatura corporea e posizione, inviando alert immediati in caso di esposizione prolungata a calore estremo o cadute accidentali. Inoltre, tramite algoritmi di machine learning, vengono analizzati i dati raccolti per segnalare pattern di rischio, come trend di affaticamento o vibrazioni eccessive, permettendo interventi preventivi prima che si verifichino incidenti il più delle volte mortali.
Grazie al calo dei costi dei sensori e all’interconnessione cloud, anche le piccole imprese possono oggi dotarsi di queste soluzioni, estendendone i benefici di sicurezza a settori tradizionalmente meno digitalizzati. Nonostante ciò, sarebbe auspicabile un intervento in tal senso da parte degli stati o dalle organizzazioni sovrastatali come l’Unione europea, al fine di far viaggiare la regolamentazione digitale al pari passo con la ricerca e lo sviluppo di tecnologie per migliorare le condizioni dei lavoratori.
Governance, normative e best practice
La rivoluzione tecnologica in corso non ha solo ridefinito i processi produttivi, ma ha aperto la strada a un nuovo paradigma di sicurezza sul lavoro, in cui robotica avanzata, dispositivi indossabili e ambienti formativi immersivi collaborano per tutelare la vita e il benessere dei lavoratori. Gli esempi riportati dimostrano che l’innovazione, se adoperata e gestita con responsabilità, diventa un alleato imprescindibile per il futuro del lavoro, con un impatto positivo sulle economie che, a lungo termine, potrebbe essere determinante per la crescita della nostra società.
Tuttavia, per garantire un’adozione responsabile di queste tecnologie, è essenziale un quadro normativo dinamico con strumenti di regolamentazione efficaci. Le convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro forniscono indicazioni valide per integrare la valutazione dei rischi derivanti dall’intelligenza artificiale e dall’automazione ma tutto ciò va inserito in una politica nazionale coerente poiché, in un mondo globalizzato come il nostro, alle valutazioni tecniche deve essere affiancata continuamente l’azione concreta delle istituzioni chiamate a incentivare lo sviluppo tecnologico: un intervento diretto non solo sarebbe utile per il mercato e per la crescita del PIL, ma soprattutto per migliorare le vite di milioni di lavoratori.