L’Intelligenza artificiale sta trasformando nel profondo diversi settori, dall’istruzione alla pubblica amministrazione, dalle risorse umane alla sanità, ma il mondo dell’informazione è tra quelli che sembrano essere più colpiti.
Il declino dei media tradizionali
Con l’evoluzione del mondo mediale, l’intelligenza artificiale è uno strumento che può essere problematico per la libertà di espressione e per la fiducia nei confronti del settore della comunicazione tradizionale, già in progressivo e lento decadimento da alcuni decenni.
Da quando i media tradizionali devono competere con le nuove piattaforme digitali e il personale giornalistico qualificato deve confrontarsi con content creator che spesso producono contenuti fuorvianti, a volte anche basati su fonti non verificate, aumentano le possibilità di imbattersi nei fenomeni della disinformazione e della misinformazione.
I rischi dell’IA
A peggiorare le cose arrivano le nuove tecnologie, che, tra le altre cose, sono utilizzate per produrre contenuti falsi, e spesso convincenti, che spaziano da articoli a file audio e video deepfake. La rapidità con cui questi contenuti sono prodotti mette in crisi le newsroom delle principali testate, alcune delle quali non hanno ancora perfezionato le skill necessarie per verificare ciascun prodotto. Tutto ciò porta a un ancora più forte sentimento di sfiducia nei confronti dei media.
Un’indagine statistica condotta di recente dal Pew Research Center negli Stati Uniti, ha dimostrato che circa il 66% degli americani è preoccupato di come il pubblico potrebbe ricevere informazioni giornalistiche inaccurate a causa dell’IA e, generalmente parlando, tendono ad avere una visione più negativa che positiva dell’impatto a lungo termine di questo mezzo sulle notizie diffuse dai media.
Oltretutto, a causa della riduzione nella fruizione classica dei giornali, che ha portato a minori introiti pubblicitari e abbonamenti, e al dominio delle piattaforme digitali, la stampa sta vivendo un momento di crisi finanziaria non indifferente. Ciò porta a un cambiamento interno alle redazioni, che tendono a produrre contenuti sempre più indirizzati all’intrattenimento e a ciò che è in tendenza in un dato momento.
Questa crisi potrebbe essere verosimilmente peggiorata dall’IA, che rischia di sostituire alcuni ruoli nelle redazioni. Con meno giornalisti a disposizione e un focus sempre più su argomenti a volte superficiali, si avvicina e diventa sempre più reale il pericolo di perdere una buona fetta del giornalismo di qualità.
Come sfruttare al meglio i risvolti positivi?
Forse le redazioni dovrebbero dotarsi di esperti nel settore per evitare di perdere la credibilità delle testate o rischiare di intaccare la reputazione dei propri giornalisti a causa di contenuti prodotti dall’IA che li impersonino o manipolino la loro immagine, soprattutto quando si tratta di soggetti che si occupano di argomenti particolarmente delicati e di rilevanza per l’opinione pubblica.
Nonostante siano moltissimi i dubbi sull’introduzione dell’IA nel mondo dell’informazione, in realtà ci sono anche strumenti che potrebbero rendere più facile il lavoro del comunicatore. Primo tra tutti la possibilità di scannerizzare enormi quantità di dati in poco tempo, molto più efficacemente che con i metodi tradizionali. Compiti che prima portavano via molto tempo prezioso, come le trascrizioni, le analisi dei trend e la ricerca di parole chiave, ora possono essere velocizzati. Ciò permette ai giornalisti di focalizzarsi su investigazioni, fact-checking e su una scrittura di qualità, tutti elementi fondamentali per un esercizio ottimale della professione.
I lavori per neo-giornalisti stanno scomparendo?
Da sempre i compiti più noiosi, ma comunque indispensabili, nelle redazioni vengono svolti da chi ricopre posizioni d’ingresso. Secondo Bloomberg, questi ruoli sembrano essere a rischio per colpa dell’IA, che permette, ad esempio, di sostituire i neo-giornalisti nell’unione dei lanci delle agenzie di stampa e delle notizie prese da giornali di altre nazioni.
Ci si chiede allora, se questa tendenza dovesse diffondersi ulteriormente, come faranno i giornalisti del futuro a entrare nelle redazioni e ad avere la possibilità di formarsi?
Investire sul futuro
Che ci piaccia o no l’intelligenza artificiale non avrà vita breve. Proprio per questo ora più che mai c’è la necessità di produrre giornalismo che sia il più possibile accurato e credibile, e bisogna anche imparare a sfruttare positivamente questa tecnologia. Occorre supportare e investire nel buon giornalismo, affinché le redazioni abbiano la possibilità di mantenere degli standard alti, continuando a essere un punto di riferimento e un vero e proprio quarto potere in difesa delle istituzioni democratiche.