Innovazione in aula: quando il restauro incontra la robotica


L’intersezione tra università e impresa rappresenta sempre più il punto strategico per formare i leader di domani. Una chiara testimonianza è il progetto che vede protagonista RoBee, l’umanoide cognitivo ideato da Oversonic Robotics, che entra nei laboratorio della Scuola di Restauro di Botticino, una delle istituzioni più antiche e prestigiose d’Italia, situata nella cornice avanzata di MIND – Milano Innovation District.

«MIND è l’ecosistema ideale dove innovazione, ricerca e impresa dialogano costantemente», sottolinea Salvatore Amura, amministratore delegato di Valore Italia. Proprio in questo ambiente innovativo e altamente tecnologico, RoBee – l’umanoide interamente progettato in Brianza da Oversonic Robotics – è stato portato ad affiancare gli studenti nelle delicate operazioni di restauro, dimostrando concretamente come tecnologia e formazione possano coesistere ed evolversi insieme.

L’integrazione della robotica nella didattica risponde all’esigenza di anticipare i profondi cambiamenti sociali e tecnologici in corso. Fin dall’Ottocento, le rivoluzioni industriali hanno modificato radicalmente la vita dell’uomo: dall’introduzione dei macchinari nelle fabbriche fino alle attuali reti digitali globali. Oggi, la robotica cognitiva rappresenta una nuova tappa di questo processo evolutivo: «Il nostro obiettivo è sperimentare direttamente nelle aule il potenziale di queste tecnologie», spiega Amura.

La collaborazione tra la Scuola di Restauro e Oversonic Robotics non è casuale, ma frutto di una visione condivisa: offrire agli studenti strumenti tecnologici avanzati che non sostituiscano l’uomo, ma ne amplifichino e potenzino le capacità. 

I benefici sono tangibili per entrambe le realtà coinvolte: per la Scuola, si apre un nuovo scenario formativo, che arricchisce il curriculum con competenze digitali avanzate e rafforza la reputazione della Scuola di Restauro; per Oversonic Robotics, l’esperienza in aula diventa un banco di prova privilegiato per testare e sviluppare soluzioni sempre più efficaci e personalizzate.

La tecnologia è da tempo un elemento integrante della Scuola di Botticino, come dimostrano le collaborazioni con il gruppo ospedaliero San Donato per la diagnostica avanzata delle opere d’arte. Questo legame con l’innovazione consente di raccogliere informazioni e dati straordinari che completano le attività di ricerca e supportano in modo determinante la fase diagnostica: «un’attività propedeutica fondamentale per definire e pianificare gli interventi di restauro», chiarisce Amura.

La robotica, inoltre, apre nuovi orizzonti nella valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale, essa garantisce elevati standard di sicurezza e precisione nei laboratori, creando ambienti di lavoro certificati e altamente performanti. Diventa dunque uno strumento cruciale non solo per l’innovazione, ma anche per la formazione, integrando competenze digitali e tecnologiche avanzate nel curriculum formativo degli studenti e aprendo scenari inediti per la valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale.

Con RoBee, la Scuola di Restauro di Botticino dimostra chiaramente che il valore nasce dove il sapere accademico incontra la visione imprenditoriale. È da questo incontro virtuoso che si formano leader in grado di affrontare con successo le sfide globali.

L’Italia, leader mondiale nel restauro e nella valorizzazione culturale, deve continuare a investire nella sperimentazione e nell’innovazione, guidando la trasformazione digitale del proprio patrimonio e confermando così il suo primato internazionale nelle arti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA