«Ceci tuera cela – questo ucciderà quello», scriveva Victor Hugo nel celebre romanzo Notre-Dame de Paris, descrivendo con lucida amarezza come l’innovazione tendesse inevitabilmente a soppiantare e cancellare ciò che era venuto prima. In quell’opera immortale, la Parigi medievale scompariva sotto la pressione del progresso, metafora perfetta di come spesso la modernità travolga e dimentichi le radici su cui si è costruita.
Allo stesso modo, oggi il latino – lingua madre della civiltà occidentale – rischia di essere soffocato dalla rapidità delle comunicazioni moderne, ridotto superficialmente a mero esercizio accademico, quando non dichiarato addirittura “morto“. Eppure, proprio come le pietre della Cattedrale parigina custodiscono una storia universale, così il latino racchiude un patrimonio di valori e visioni capaci di guidare ancora oggi l’umanità attraverso le sfide globali.
Vivarium Novum, prestigiosa Accademia internazionale situata presso Villa Falconieri, gioiello borrominiano dei Castelli Romani, rappresenta il ponte ideale tra questo ricco passato e il futuro delle nuove generazioni. Fondata e guidata da Luigi Miraglia, l’Accademia accoglie ogni anno circa cinquanta giovani borsisti provenienti da ogni angolo del mondo, offrendo loro non solo un’immersione totale nel latino come lingua viva e quotidiana, ma anche una formazione umanistica completa, profonda e orientata ai grandi temi del nostro tempo.
Qui, la lingua latina diventa strumento privilegiato di dialogo, capace di superare barriere geografiche e culturali: un giapponese può confrontarsi con un europeo, un nepalese con un africano, utilizzando una lingua comune che non appartiene a nessuno eppure appartiene a tutti. Un autentico laboratorio di umanità, dove i giovani imparano a cercare ciò che unisce e non ciò che divide, riscoprendo nei testi di Seneca, Confucio e Cicerone le fondamenta etiche necessarie alla formazione dei leader di domani.
Vivarium Novum è molto più di un semplice “conservatorio” della classicità.
In un’epoca dominata dal digitale e dall’omologazione imposta dai nuovi mezzi di comunicazione, il progetto di Vivarium Novum propone una via alternativa, rigorosa e coraggiosa: coltivare l’umanesimo come risorsa imprescindibile per affrontare l’innovazione, ponendo sempre l’essere umano al centro di ogni cambiamento. È un centro dove l’umanesimo si traduce in concreta preparazione al mondo contemporaneo e alle esigenze delle imprese globali. Di fronte a una generazione cresciuta in un mondo profondamente trasformato dalla rivoluzione digitale e dai mezzi di comunicazione di massa, dove l’omologazione rischia di limitare la libertà e la creatività individuali, l’Accademia propone un’alternativa rigorosa: un pensiero umanistico capace di dialogare con la tecnologia, senza subirla passivamente. Una formazione che non contrappone passato e futuro, ma li unisce per formare leader consapevoli e innovativi.
Lo dimostra il recente convegno internazionale “Hereditas Urbium: La Città Ereditabile”, che ha posto al centro della riflessione il tema della rigenerazione urbana come chiave per una società più giusta e umanamente sostenibile. Gli studenti vengono incoraggiati a riflettere sulla realtà contemporanea, superando stereotipi e luoghi comuni, maturando competenze utili non solo per il loro sviluppo personale, ma fondamentali anche in un contesto aziendale sempre più attento alla sostenibilità e alla responsabilità sociale.
In quest’ottica, gli studenti vengono incoraggiati a sviluppare competenze trasversali fondamentali per le imprese che operano su scala globale, sempre più attente a valori di sostenibilità, responsabilità sociale e inclusione. Vivarium Novum forma giovani che non si limitano a reagire al cambiamento, ma diventano protagonisti consapevoli dell’evoluzione stessa. Giovani leader capaci di portare nella società e nelle imprese una visione in cui cultura umanistica e innovazione si integrano perfettamente, generando valore duraturo, inclusivo e profondamente etico.